Sabato 1° marzo, eccomi di rientro dalla vacanza-studio ( o dovrei dire assaggio di emigrazione) dalle terre teutoniche. All'aeroporto mi vengono a prendere i miei genitori, per motivi vari. Mi faccio accompagnare a ritirare il pettorale e relativo pacco gara. Piccola tirata d'orecchio per gli organizzatori: avrebbero dovuto organizzare le file o per ordine alfabetico o per numero di pettorale, poco male in meno di 10 minuti recupero quanto mi serve. Lascio i miei alla metro e mi dirigo verso casa, dove ad aspettarmi ci sono le donne della mia vita. Passo una serata splendida e riposante.
Domenica 2 marzo, sveglia presto, colazione, abluzioni, e preparazione di rito. In macchina vado verso la partenza della gara e parcheggio vicino al laghetto dell'Eur. Ormai ci siamo quasi, lascio la sacca con il cambio al camion previsto, mi cospargo la schiena di Celadrin, e mi dedico ad un flebile riscaldamento. Incontro Claudia, la quale continua a correre ma è sempre più presa anche da altre passioni (forse fa bene lei). Il tempo stringe e mi incammino verso il mio cancello, quello dei pettorali rossi. Intravedo un amico incontrato l'ultima volta a Firenze 2012 prima che diventasse padre di due gemelline, e via si parte.
Veniamo alla cronaca della gara: ho fatto tutti gli errori possibili, sono partito troppo forte, non ho mantenuto un ritmo costante, in pratica ho corso non di testa ma di cuore e questo è l'aspetto principale per me. Prossima gara... Appiarun ad aprile
Per chi è curioso ecco la mia Romaostia 2014
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