giovedì 7 novembre 2013

Partire ma perché ?

Ok ci siamo tra poche ore prenderò il volo Ryanair per Bergamo. Poi nella città nota per essere composta da una parte bassa ed una alta, mi recupereranno come un pacco postale e mi porteranno in azienda per partecipare ad un corso di formazione. 
La domanda è: "Ma perché ci vado?". La risposta normale sarebbe "E' per lavoro", peccato che la mia attuale situazione sia identificabile come limbo lavorativo. Allora la nuova risposta "Perché ritieni che un corso di formazione sia comunque utile". Questo argomento è già più convincente, ma nello specifico, sperando di sbagliarmi, non penso che l'argomento sarà trattato in modo esaustivo ed efficace,  sopratutto in considerazione del fatto che la azienda presso la quale si dovrebbero mettere in opera le procedure affrontate non è minimamente in grado di recepirle. E allora perché ci vado... forse la risposta vera è perché ancora non mi sono arreso all'evidenza dei fatti e spero sempre in un coup de theatre che possa rimettere in carreggiata una situazione che non solo è deragliata ma è andata anche a sbattere con violenza contro un muro in cemento armato. Sono giorni in cui penso sempre a cosa io abbia sbagliato, e forse l'ho capito, ma sopratutto sono cosciente degli errori commessi direttamente ed indirettamente dalla mia azienda. Come mi sento? Come una fiera in gabbia e penso che questo viaggio, che mi riporta fittiziamente alla normalità lavorativa, sia come l'ora d'aria per i carcerati. Ripeterò l'esperienza se mi si dovesse presentare l'occasione? Vediamo se non ho di meglio da fare e se la stessa andrà bene perché no, ad ogni modo per ora non lo so con esattezza e direi più no che si, ma non si sa mai.



1 commento:

  1. Tu lo sai, certe cose si fanno per giustificarne altre! Non sarà anche questo il caso?

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