Chiaramente se il fatto giunge inaspettato, quando meno te lo aspetti, e lo stesso è positivo ringrazi la provvidenza che te lo ha fatto accadere. Di contro se è negativo, dopo un momento di scoramento, vorresti spaccare tutto e con tutto il mondo vorresti imprecare e dire "Ma perché a me?".
E se il fatto è atteso, quando te lo aspetti... Beh se è positivo, sei contento ma aspettandolo ormai lo davi per assodato, non ne godi appieno, ben venga ma ormai era chiaro che sarebbe stato così. Il problema sorge quando è negativo, perché in cuor tuo, anche se razionalmente già sapevi cosa sarebbe successo, sei sicuro che non avverrà, non ti riguarda, toccherà a qualcun altro ma a te proprio no! E la reazione che hai dopo è quella del pugile messo KO, non reagisci subito, non capisci, sei stordito, solo dopo un po' (attimi, minuti, ore), capisci di essere stato messo al tappeto e di non avere più alcuna possibilità, se non quella di un'altro incontro, ma questa è un'altra storia.
Bene oggi mi sono sentito come il pugile messo KO, e non perché non sapessi cosa stava accadendo (c'erano fin troppi segnali a riguardo), ma perché non volevo accettare quello che stava succedendo.
Ora ho delle risposte chiare laddove fino a ieri erano fumose, ma se posso dire che è meglio la situazione trasparente che oggi si è delineata, devo anche ammettere che il limbo che ho vissuto ultimamente mi permetteva di mantenere, in maniera inappropriata, questo lo so, una minima dose di illusione.
Oggi mentre viaggiavo ho ascoltato molte canzoni ma una mi ha colpito molto per il suo testo.
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